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Partita molto agonistica a Trieste, versante Oma, fra due squadre, che si assomigliano molto nel gioco e nella struttura, impostate su velocità e aggressività; formazioni dove non sono presenti leader primari ma che fanno del gioco di squadra la loro arma principale. Ci sarebbero stati quindi tutti i presupposti per assistere a una partita piacevole, combattuta, dove alla fine avrebbe prevalso la squadra più meritevole in campo. Purtroppo, anziché essere le giocatrici le protagoniste del risultato, sono stati gli arbitri ad assumere questo ruolo, condizionando con la loro permissività e conduzione incoerente il gioco in campo, non fischiando (da entrambe le parti) situazioni evidenti e provocando la reazione degli allenatori (falli tecnici ad entrambi per proteste!).

Chiunque avesse perso, avrebbe avuto quindi da recriminare. Come sovente accade in tali situazioni la più penalizzata (statisticamente) risulta comunque la squadra ospite. Torniamo quindi da Trieste sconfitte, replicando una gara come le ultime contro Montecchio e Bolzano: giocata ad armi pari fino a pochi minuti dalla fine e poi persa di pochi punti.

Tralasciando le scelte arbitrali (che comunque in questo ultimo periodo ci penalizzano eccessivamente) bisogna riflettere sulla nostra capacità di mantenere la concentrazione per 40 minuti e di gestire la partita quando riusciamo a condurla. Venendo alla pura cronaca, partiamo subito ad handicap subendo le triestine che si portano subito in vantaggio: 10 a 2 dopo 4 minuti. Con carattere e dopo essere richiamate da coach Voltan, riusciamo a ricucire chiudendo la prima frazione in svantaggio di soli 3 punti (14 a 11).

Nel secondo quarto le due squadre si fronteggiano apertamente. L’eccessiva permissività concessa del duo arbitrale porta ad un gioco frammentato dovuto alle numerose interruzioni per falli, e alle conseguenti proteste delle panchine sui vengono sanzionati (ad entrambe) falli tecnici. Il periodo si chiude in parità (15 a 15) e OMA mantiene così l’esiguo vantaggio. Nel terzo quarto grazie anche al significativo apporto della capitana Camilla Ferrari, degna sostituta di “Betty” Mario limitata con continui raddoppi dalla difesa avversaria, recuperiamo la differenza nel punteggio vincendo il parziale 13 a 8 e presentandoci quindi al rush finale in vantaggio di 2 punti (37 a 39).

L’ultimo quarto è una battaglia senza esclusione di colpi (sempre nell’ambito della sportività da parte delle giocatrici in campo). I vantaggi si alternano e riusciamo a mantenere la testa fino a 3-4 minuti dal termine.

Ricadiamo a questo punto nella nostra incapacità di gestire i momenti topici, lasciando spazio alle triestine che con Milic in particolare ci sorpassano. Tentiamo il recupero, ma gli arbitri non sanzionano evidenti falli a nostro favore che avrebbero potuto tenere aperta la partita fino alla sirena. Risultato finale 58 a 53 a favore dell’Oma Trieste.

Manteniamo l’ottava posizione con l’ennesimo rimpianto di veder sfumata una vittoria che sarebbe stata pienamente nelle nostre possibilità, confermando le nostre potenzialità ma anche i nostri difetti senza i quali la nostra classifica avrebbe potuto essere ben diversa.

Michele Lotta

 

EMT TRIESTE – GUERRIERO CADELFA 58-53

OMA TRIESTE: Castelletto 11, Milic 16, Policastro A. 7, Volpe 4, Filippas 3, Samez 9, Sacchi 6, Abrami 2, Tence, Tiberio, Manin C., Cattaruzza n.e. All. Jogan.

PALLACANESTRO FEMMINILE CADELFA: Colombo 6, Scaramuzza 13, Pavan 4, Ferrari 8, Alfier, Meneghello, Regazzo 12, Minetto, Guennoun, Cognolato 5, Mario 5. All. Voltan. Ass. Lotta.

Arbitri: Sellan di Pordenone e Colussi di Cordenons (Pn).

Note: progressivi: 14-11, 29-26, 37-39.

(foto Leandro Zampieri)

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